Immancabilmente un pellegrino che sceglie di venire in Umbria, inizia da Assisi, luogo natale di una delle figure più importanti della storia della cristianità, nonché Santo Patrono d’Italia: San Francesco. Ma innumerevoli sono i luoghi toccati da Francesco nel suo instancabile peregrinare nel mondo. Qui si propongono i principali itinerari per ripercorrere i passi di San Francesco in Umbria.
Passeggiando per le strade di Assisi, s’incontra:
L’Oratorio di San Francesco Piccolino, il presunto luogo dove Donna Pica nel lontano 1182 diede alla luce il piccolo Francesco. La Chiesa Nuova, sorta sulle fondamenta della casa dove il Santo visse la sua infanzia e adolescenza, di cui rimangono alcuni vani tra cui la prigione in cui il padre Pietro di Bernardone lo incatenò per diversi giorni non appena apprese la decisione del figlio di rinunciare a tutti i suoi averi. La Cattedrale di San Rufino, dove si conserva il fonte battesimale. La Basilica di San Francesco, dove è custodita la tomba: costituita da due chiese, la Superiore ospita uno dei cicli di affreschi più famosi d’Italia, mirabile opera di Cimabue e Giotto, che narra non a caso l’intera vita del Santo Poverello; la Basilica Inferiore invece custodisce nella cripta la tomba di San Francesco, venerata da milioni di pellegrini ogni anno. La Basilica di Santa Chiara, nella prima cappella di destra si conserva il crocefisso che nel 1205 parlò al Santo invitandolo a riparare la casa del Signore e originariamente collocato in San Damiano; mentre nella cripta si conservano due vesti originali in juta e frammenti di vesti insanguinate dalle stigmate.
Fuori le mura, sono d’obbligo le seguenti tappe:
La Chiesa di San Damiano, immersa nella natura incontaminata assisiate, ispirò il santo per la composizione del Cantico delle Creature.
L‘Eremo delle Carceri, situato a 800 metri s.l.m. sul Monte Subasio, fu il luogo scelto da Francesco e i suoi fratelli per raccogliersi in isolamento e preghiera, ogni qualvolta ne sentissero il bisogno. Conserva al suo interno le celle dei frati e i ricoveri di fortuna in mezzo bosco.
La Basilica di Santa Maria degli Angeli, situata nella parte bassa e più moderna della città di Assisi, è uno dei luoghi simbolo del francescanesimo. Custodisce infatti al suo interno la prima chiesetta costruita dal Santo e i suoi primi compagni, la Porziuncola. Qui San Francesco ebbe la visione della Vergine Maria tra angeli e ricevette direttamente da Cristo, l’indulgenza plenaria per tutti i suoi peccati, evento ricordato ogni anno il 2 agosto, noto come Perdono di Assisi. Sempre qui San Francesco morì la notte tra il 3 e 4 ottobre 1226 dopo una lunga malattia e quasi cieco, in quella che ai tempi era l’infermeria dei frati, oggi ribattezzata Cappella del Transito. Annesso alla basilica, vi è il Roseto, oggetto di un miracolo, in quanto le rose nascono ancora senza spine, dalla sera in cui per non ferire San Francesco che voleva punirsi per essere stato tentato dal diavolo, si ritrassero dal gambo. Infine il Santuario di Rivotorto, sorto a protezione del primo luogo di meditazione e preghiera costruito dal San Poverello e compagni, noto come “Tugurio.
Salendo a nord di Assisi, per circa 40 km, si raggiunge Gubbio, considerata la seconda patria di San Francesco, dove si rifugiò nel 1206, dopo essere scappato da casa in seguito ai contrasti col padre successivi alla rinuncia di tutti i suoi beni materiali. I luoghi francescani sono la Chiesa della Vittorina, poco fuori la città, dove sembra sia avvenuto l’incontro tra il Santo e il lupo cattivo, che lui riuscì, grazie alla sua abilità nel comunicare con gli animali, ad ammansire, riportando quiete in città. La Chiesa di San Francesco della Pace, posta nel centro storico, sorge sul luogo dove San Francesco era solito predicare in compagnia del lupo, che dopo l’incontro lo seguì durante tutto il suo soggiorno a Gubbio, durato vari mesi durante cui il Santo presto opera d’assistenza ai lebbrosi. La Chiesa di San Francesco, si affaccia su Piazza 40 Martiri, generalmente prima tappa del tour della città. Sorge sulle fondamenta della casa della famiglia Spadalonga che accolse San Francesco nel 1206, di cui è ancora oggi visibile un tratto del muro perimetrale nel transetto destro.
Fuori Gubbio di notevole interesse una deviazione all’Abbazia di Vallingegno, a circa 14 km da Gubbio, dove San Francesco si fermò infreddolito e affamato durante il suo viaggio di andata da Assisi alla volta di Gubbio.
Nel 1211 San Francesco scelse di trascorrere la Quaresima in ritiro e digiuno su una delle tre isole del Lago Trasimeno, la Maggiore, forse perché di ritorno da Cortona, a pochi chilometri dal confine. I luoghi francescani sono lo Sbarco di San Francesco, una piccola area verde lungo il versante settentrionale dell’isola, che coincide col punto esatto dove San Francesco si fece accompagnare da un pescatore nel 1211. Ospita numerose tracce della sua permanenza: lo Scoglio, dove secondo la tradizione popolare rimasero i segni dei gomiti e delle ginocchia del santo mentre pregava; le Cappelle dedicate al Santo, dove sempre secondo la tradizione popolare era solito pregare dormire; la Chiesa di San Francesco, purtroppo in abbandono da oltre trent’anni, e proprietà privata insieme all’attuale castello, sorto sulle fondamenta dell’antico convento francescano.
A Cannara, San Francesco istituì il Terz’Ordine Francescano nel Tugurio, conservato di fronte alla Chiesa della Buona Morte. A Pian D’Arca, località fuori Cannara, si svolse uno degli episodi più famosi dei Fioretti, la Predica agli Uccelli, mirabilmente affrescata sulla parete della basilica superiore di Assisi. A Bevagna si conserva, entro la Chiesa di San Francesco, la pietra su cui San francesco posò i piedi durante la predica agli uccelli, murata sotto una grata di ferro.
A Spoleto, nel Duomo dell’Assunta, entro la Cappella delle Reliquie, si conserva una lettera autografa di San Francesco in risposta a Frate Leone, dove si può ammirare la sua elegante grafia e la sua inconfondibile firma, il Tau, divenuto perciò la croce francescana per eccellenza.
Fuori Narni si visita il Sacro Speco, luogo francescano tra i più antichi dell’Umbria, alle porte di Rieti, scelto ancor prima da numerosi eremiti. San Francesco trovò qui una grotta, lo speco, per ritirarvisi e vi fondò il Convento nel 1213. Il luogo è ricco di fascino, immerso nel bosco di lecci con Chiesa e Convento tipicamente francescani. Dal pozzo che si ammira nel chiostrino fu attinta l’acqua che San Francesco tramutò in vino.
Numerosissime sono le chiese intitolate al grande Santo. Di rilievo:
A Todi la Chiesa di San Fortunato, oggi nota per custodire la tomba del suo personaggio più illustre, Fra Jacopone, terziario francescano, non ché uno dei primi scrittori italiani, autore delle “Laudi” alla Madonna.
A Montefalco la Chiesa di San Francesco, divenuta ormai uno dei musei di arte sacra più pregevoli della regione. L’abside venne afffescata con la vita del Santo Poverello, tra il 1450-1452 da uno dei più grandi protagonisti della pittura rinascimentale italiana, Benozzo Gozzoli.