Baricentro di un percorso espositivo diffuso sull’area di tutto il Comune di Marsciano, il Museo Dinamico del Laterizio e delle Terrecotte rappresenta l’identità stessa di questo territorio, storicamente ed indissolubilmente legato a questa importante produzione come testimonia il largo impiego del mattone nella costruzione della stessa Marsciano. Non è dunque un caso che proprio qui ha sede il Museo, all’interno del trecentesco Palazzo Pietromarchi, residenza nobiliare completamente ristrutturata ed inaugurata nel marzo 2004.
“Dinamico” per vocazione, il museo non è solo sede espositiva di importanti reperti e manufatti, ma centro di attività ed iniziative culturali dalla duplice valenza: quella didattico- scientifica, finalizzata al recupero e alla tutela di antiche tecniche e mestieri, e quella turistica, che intende attrarre visitatori anche da fuori regione. Numerose le mostre temporanee che qui vengono organizzate, tra cui quella attuale dedicata a Dalì, e i convegni scientifici.
Al primo e al secondo piano del Palazzo si trovano i diversi nuclei dell’esposizione: i laterizi realizzati sia in maniera artigianale sia industriale, un corredo tombale etrusco, le terrecotte etrusco-romane, le terrecotte architettoniche, le terrecotte invetriate e una serie di grandi orci. A testimoniare la vastità e peculiarità di questa vicenda produttiva fin dall’età antica.
La produzione delle terrecotte è legata principalmente ad un contesto domestico ed agricolo, mentre il laterizio rappresenta uno dei più antichi e diffusi materiali da costruzione. Nei pannelli espositivi situati lungo il percorso viene illustrata la caratterizzazione storica delle fornaci e dei prodotti, la documentazione d’archivio e i siti di produzione. La sezione didattica delle terrecotte documenta la bottega del vasaio con tutte le fasi di lavorazione, dalla materia prima fino all’oggetto finito, accompagnate da riproduzioni di stampe antiche, vari utensili e strumenti.
A completare il percorso museale diffuso le fornaci di San Fortunato e di Compignano e le antenne museali di Spina e Compignano, visitabili autonomamente o grazie a visite guidate organizzate con partenza dallo stesso Palazzo Pietromarchi.